IL RACCONTO: l'ordigno esplosivo

Ebbi come l'impressione di essere osservato. Ero intento a disinnescare un ordigno esplosivo. Il tempo stava scorrendo inesorabile. Dovevo restare freddo. In lontananza vidi un'auto procedere a velocità vertiginosa verso il palazzo in cui mi trovavo. In un batter d'occhio mi si presentarono davanti quattro energumeni che tenevano in mano un piede di porco. Era loro intenzione assaltare la sede della banca per assicurarsi un cospicuo bottino. Sentivo salire l'adrenalina. Non potevo interrompere la mia opera ma temevo, d'altro canto, di non essere gradito ai nuovi ospiti. Ignorandoli riuscii ad avere la meglio sulla bomba a orologeria. Non mi rimaneva che fuggire avvisando, nel frattempo, la polizia della presenza dei topi di banca. Le forze dell'ordine arrivarono sul posto in un amen e trovarono i ladri ancora alle prese con la cassaforte. Fu anche troppo facile per gli sbirri arrestare il tentativo di scasso e condurre i malcapitati mariuoli alla centrale.

Rino Tricina (da Michellanea)

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