ASCOLTIAMO DON DOLINDO
Don Dolindo Ruotolo |
Abbiamo infatti, nella vita, delle sorprese
impreviste, e a volte dei capovolgimenti insospettati. Chi non
direbbe, per esempio che, con l’età, la concupiscenza e le
passioni si debbano attenuare? Eppure spesso si acuiscono, e
spessissimo ne sorgono delle nuove. La concupiscenza può avere e ha
quasi sempre l’età più pericolosa dopo i quaranta o
cinquant’anni. La maggiore età ci mette in più libera
comunicazione col mondo; il veleno si assorbe quasi col fumo delle
cose umane, come si assorbe col fumo la nicotina che intossica il
vago e produce le aritmie del cuore. Esattamente, proprio così: la
vita terrena è piena di fumi pericolosi, di passioni che ci
avvelenano e producono le aritmie dell’amore divino, gli
eccitamenti, i rilassamenti, le miserie e le debolezze dei sensi;
diminuisce l’amore celeste e si accrescono le esigenze terrene per
lo stesso declinare delle forze; si crede di aver abbastanza
esperienza e resistenza morale, e si cercano le occasioni del peccato
con maggiore facilità, si consuma quel poco d’olio che alimentava
la lampada e si vacilla anche nella luce della fede. Basta un po’
d’esperienza delle anime per convenirne.
Nell’età matura, gli
stessi acciacchi che incominciano a minare l’organismo,
giustificano tante concessioni che si fanno alla natura, e così
possono accentuarsi la gola, l’accidia, l’insofferenza,
l’impazienza, e tante altre miserie. Nella gioventù si è più
generosi nel sacrificio, nella vigilanza, nella compassione e nella
bontà; nella vecchiezza si è naturalmente più fiacchi, più
assonnati, più egoisti. Si desidera il riposo e si stenta a
lavorare, si cercano spesso i beni terreni, quanto più si avvicina
il tempo di lasciarli, e si corre il pericolo di cadere
nell’avarizia, insomma si cade in uno stato pericoloso, nel quale,
senza una buona riserva di ricchezze spirituali, la lampada si spegne
e non si ha più il tempo di riaccenderla.
Quante volte la vita di
certi peccatori assonnati nel male si chiude con una vana ricerca di
aiuti che non si possono più avere, e quante volte manca la vita
proprio quando si manda a cercare in fretta e furia un sacerdote!
Terminata la vita, si chiude la porta del tempo, e si rimane fuori
del banchetto eterno; lo Sposo divino non conosce per sue le anime
rimaste fuori.
(Padre Dolindo – Servo di Dio)
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