CULTURA: nella Chiesa di Villa Torano il restauro della Madonna

Nell’abside della chiesa di Villa Torano, per tanti anni residenza estiva dei Vescovi di Imola, è stato avviato il restauro dell’affresco della Madonna che ha portato alla scoperta di una ‘Maestà’ di 177 cm di altezza riconducibile ad una datazione molto antecedente rispetto a quello che si pensava. Sotto la pittura murale si è palesata una scritta in gotico antico che fa riferimento al 1480.

La dott.ssa Margherita M. Boffo, la restauratrice che ha la direzione dei lavori, commenta così la scoperta: “Ho accolto subito con passione la richiesta di don Beppe di seguire il restauro della Madonna di Torano. Il mio incontro con Don Beppe e la” Madonnina” del comprensorio Vescovile di Villa Torano è nato due anni fa grazie ad una mia carissima Amica. Guardando l’affresco ho notato che la luce rifletteva delle orribili pennellate di ‘porporina e acrilico’ che non avevano nulla a che vedere con la pittura murale. Osservando meglio mi sono accorta anche dei sollevamenti della pellicola pittorica e ho subito
deciso subito di sollecitare la Sovrintendenza per ottenere al più presto il permesso per l’inizio dei lavori. Nell’ eseguire i tasselli di pulizia richiesti dalla procedura di fase preliminare di restauro mi sono accorta con sorpresa di diverse incongruenze. A seguito dell’esito delle analisi fatte mi sono resa conto degli impropri interventi che la pittura murale aveva subito nel tempo, intromissioni effettuate da inesperti e a dir poco inetti ‘improvvisati artisti’.
Oltre a questi elementi di composizione anche i miei studi di iconografia mi hanno suggerito un possibile indirizzo di indagine. Informazioni che si distaccavano nettamente dal periodo storico di attribuzione della Madonna che fino a questo momento ero collocato agli inizi del 1600.
Un intuito che mai avrei pensato mi portasse a scoprire tale tesoro! La mia attenzione si è quindi spostata verso la cuffia indossata dal Devoto inginocchiato, riconducibile, a mio parere, ad un tardo Medioevo.”

In qualità di direttore dei lavori ho scelto per questo restauro colleghi di altissimo livello per effettuare tutte le diagnostiche necessarie al fine di condurre un progetto di restauro nel rispetto totale dell’opera. Ho tenuto infatti ben in considerazione il fatto che le informazioni che notavo mi avrebbero potuta portare a confermare una datazione antecedente di oltre 150 anni. Il mio consulente tecnico del progetto è il prof.
Sotirios Karoutsos, mio carissimo amico e docente di dipinti murali all’ Accademia di Belle Arti di Bologna, la diagnostica è stata effettuata dal prof. Giancarlo Grillini, geologo che ha eseguito l’analisi mineralogico-petrografica e granulometrica degli intonaci dipinti, dal prof Davide Bussolari, che si è occupato della fluorescenza ultravioletta e della termografia e dal prof Michele di Foggia, docente di chimica del restauro, che ha eseguito le analisi spettroscopiche.
La diagnostica, effettuata sulla madonna originaria di 80x120 cm, è stata fondamentale e mi ha supportata con informazioni estremamente importanti per la scoperta.
Essenziale tra tutte le analisi è stato l’utilizzo dell’endoscopio da laboratorio che ha registrato e confermato la continuazione dell’affresco nella parte che è giunta fino a noi. Dopo la seconda autorizzazione da parte della Sovrintendenza di Bologna, in sinergia con il mio funzionario referente la dott.ssa Anna Stanzani, ho iniziato il progetto di restauro effettuando le operazioni di spostamento del cassettone. Dapprima ho scoperto la scritta in gotico antico e di conseguenza poi la continuazione dell’affresco rivelatosi una ‘Maestà’ intera.
E’ doveroso per me ringraziare i Ragazzi di San Giacomo per il contributo nella raccolta dei fondi per il restauro e la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, nel presidente dott. Fabio Bacchilega, per il sostegno economico all’inizio dei lavori. Un grazie enorme va anche a Don Beppe, detto ‘il Don’, per il legame forte e di sostegno che si è creato anche fra mille tortuosità.”
Dal 2015 la Curia di Imola ha dato in gestione la Villa a don Giuseppe Tagariello, Rettore della comunità imolese di San Giacomo che commenta cosi la scoperta:
Alla base dell' affresco della Madonna nella chiesetta di Torano escono inaspettatamente informazioni che ci hanno colto di sorpresa: la datazione ‘1480’ e la frase in latino scritta in lettere gotiche ‘Mater Dei genuit te ….[..]’
La prima delle due osservazioni che desidero esporre riguarda il periodo storico dell' affresco: a Imola governavano i Riario-Sforza e precisamente Girolamo e Caterina .
Balza sulla scena storica del futuro territorio italiano l'inizio dell' era moderna e Imola , la mia città di adozione, gioca un ruolo non secondario nello scenario politico e religioso europeo .
Caterina è un personaggio che non può passare inosservato a coloro che un minimo si addentrano nel conoscere la sua straordinaria personalità: una donna ecletticamente colta e una guerriera che molti accostano a Giovanna D' Arco o alla stupenda abbadessa medievale benedettina Ildegarda di Bingen.
In quel periodo a Forlì i Riario conquistavano la città spodestando la famiglia degli Ordelaffi. Proprio nel 1480 a Imola iniziarono i lavori dell' attuale Palazzo Sersanti che, in barba alla moderna complicata ed interminabile burocrazia , termineranno nel breve tempo di 4 anni.
La seconda osservazione che mi sento di fare è di carattere religioso. Nel periodo in questione si
registrano tantissime forme popolari di interventi della Madonna: nel 1480 a Bocca di Rio, nel 1483 al Piratello e cosi' via in Regione, in tutta Europa, nel mondo. Secondo ricerche storiche locali, eseguite dal dott. Nildi, il bellissimo e maestoso affresco di Torano, scoperto nella sua interezza dalla restauratrice Margherita M. Boffo, viene definito dal parroco di Poggiolo ‘La Madonna che fa' miracoli’. Come sacerdote mi permetto di dare una chiave di lettura che va oltre il devozionale: la Madonna ‘prende l'iniziativa’ di aggregare la gente comune e di confermare la loro fede, in alcuni dubbiosa, alternante e insicura .
Per me è come se la “Mater Dei” dicesse: “In attesa che si rendano disponibili coloro a cui molto ho dato e che hanno ricevuto da Dio molto nella vita , mi muovo io! Non posso permettere che la gente perda la speranza del cambiamento della propria vita; non accetto che il popolo subisca ingiustizie. Mi muovo io! Vado io in persona a riaggregare la gente!“ Nel contesto storico odierno denso di smarrimento di certezze io mi sento di chiedere alla Santissima Vergine di riportare nelle terre di Romagna ancora una volta i suoi miracoli. La gente di oggi ha un prepotente bisogno di essere sostenuta nel volersi bene e di essere incentivata a lavorare per il bene di tutti.”

Il restauro procederà con nuovi esami diagnostici. In questo momento il cantiere è chiuso al pubblico per motivi di sicurezza anche se le massime autorità della città, il Vescovo mons Ghirelli e la sindaca Sangiorgi, accompagnati dal presidente della Fondazione cassa di Risparmio, hanno già omaggiato la ‘Maestà’ con una visita strettamente privata. Non appena i lavori saranno ultimati, verrà fatta una presentazione alla cittadinanza per presentare la ‘Madonna dei Miracoli’ a tutta la città Imola.

Laura Sangiorgi Cellini
Comuni-care
Studio di #comunicazionefficace
Ufficio stampa incaricato
Imola, 28.11.2018

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