SERIE C1: Imolese Calcio 1919, in porta ecco Luigi Carpino
Gianluca Matera e Luigi Carpino |
Imola,
28 luglio 2017 – 'Gigi'
corre. E la sua corsa, a ventitre anni, lo ha portato a scalare le
categorie fino alla A2, per poi lanciarsi nell'impresa di Pistoia in
B, lontano da casa ma vicino ai suoi sogni. Il dg Matera lo vuole a
casa e, con un accordo foriero di buoni presagi, ne ottiene il
prestito dall'Imola, in cambio del pivot Giacomo Paolini. LUIGI
CARPINO, avellinese di nascita ma imolese di adozione, raccoglie, fra
i pali, l'eredità di Nerio Rensi, che, abbandonato il calcio a 5
giocato, sarà il preparatore portieri dell'Imolese: "In questi
anni ho avuto la fortuna di giocare con portieri di livello altissimo
e Nerio è il tassello che mancava. E’ una persona molto seria e
pacata, con cui, sono certo, lavorerò benissimo. Il mister sarà
Carobbi, che ha fatto la storia di questo sport: l’ho conosciuto in
Rappresentativa e sono felice di ritrovarlo. Se c’è un cosa che
ricordo è che con lui non si può sbagliare nulla!” Di gavetta
‘Gigi’ ne ha fatta ed ora è tempo di riprendersi un posto di
primo piano: “E’ stato il tirocinio più bello della mia vita.
Sono stato forse più spettatore che protagonista in termini di
giocato, ma essere in squadra con grandi campioni significa avere il
privilegio di carpirne i segreti o, meglio, il segreto più
importante: ‘come si fa a vincere’. Quest’anno voglio
riconquistarmi il campo, perché amo troppo giocare.” Dalla B alla
C1, in un ruolo che avrà Matteo Paciaroni come antagonista: “La
categoria passa in secondo piano di fronte alla progettualità
dell’Imolese: è una società molto strutturata, che punta in alto
investendo sui giovani e dà sicurezze. Con Paciaroni sarà possibile
tenere un ritmo di allenamento molto elevato, che gioverà ad
entrambi. E’ un portiere giovane, ma il fatto che abbia ricevuto
quella chiamata (in nazionale Under 21) che tanto avrei voluto, la
dice lunga sul suo valore.” Ma la giovane età nasconde insidie che
Luigi Carpino conosce bene: “Ieri ero come loro, baldanzoso e
‘leggero’. Poi, col tempo, ti rendi conto che se non sai chi vuoi
essere, non vai da nessuna parte. L’anno scorso, a Pistoia, per me
è stata una prova di maturità: facevo avanti e indietro da Imola
quasi tutti i giorni e non sono mancati i momenti di sconforto. La
mia convinzione, mista a testardaggine, nonché il grande sostegno di
Mister Busato (che voglio ringraziare) mi hanno permesso di portare
fino alla fine quell'esperienza di vita, oltre che di sport. Decidi
il tuo viaggio, decidi la tua partita, goditeli, ma resta concentrato
sulla meta, perché è lì il significato ultimo. Il confine fra la
vittoria e la sconfitta è una linea sottile: se non resti lucido e
motivato fino alla fine, perdi; se ti impegni al massimo in settimana
e il sabato giochi, dal primo al sessantesimo minuto, come sai,
allora non ci sarà nulla che potrà impedirti di portare a casa i
tre punti.”
Stefania Avoni
Ufficio Stampa Imolese Calcio 1919
Commenti