GIOVANILE: Alberto Carobbi alla corte della Young Line

Da sx: Alberto Carobbi e Fabio Donattini
Il profeta del calcio a 5, Alberto Carobbi, sceglie le rive del Santerno per la stagione 2013/14, siglando ufficialmente l'intesa con la società di Donattini. 

Il tuo biglietto da visita da allenatore è un blasone di eccellenza nel calcio a 5.

"Oramai alleno da più di 22 anni ed è cominciato tutto per caso, conlcusa l'attività come giocatore di calcio. Mister Ciccarelli, l'allenatore di calcio a 5 più titolato d'Italia, mi volle con sè, come braccio destro, prima a Bologna, poi a Roma. Il mio pigmalione mi fece amare questo sport e mi diede le ali per volare da solo: girai tutta l'Italia, allenando per 14 anni in serie B, A2, A. Conquistai due promozioni in A, uno scudetto Juniores, due scudetti Under 21, una Coppa Italia Under 21, una Coppa Italia in serie A e una in serie B, nonché una vittoria in campionato e in Coppa in serie C. Indimenticabili sono stati i quattro anni di collaborazione con la Nazionale di calcio a 5, con cui vinsi un oro e un bronzo ai campionati europei". 
La tua carriera, che si è divisa fra prime squadre e settori giovanili, si è poi indirizzata verso questi ultimi.

"E' molto diverso allenare queste due tipologie di squadre e, anzi, trovo sia più difficile occuparsi dei giovani. Da una prima squadra si devono pretendere risultati: dai ragazzini no. Un settore giovanile, gestito nel modo giusto, fa crescere i ragazzi, non li obbliga a vincere. L'obiettivo è creare giocatori per le prime squadre e i frutti si vedono nel tempo. I ragazzi hanno bisogno di regole e chiedono regole: il compito di un istruttore è insegnare loro ad allenarsi, con rigore e disciplina. In effetti mi ritengo più un istruttore che un mister: voglio che imparino ad allenarsi, non solo che si allenino". 
L'attenzione ai giovani, nel calcio a 5, non è scontata, purtroppo: come descriveresti l'attuale panorama regionale?
"Il calcio a 5 dell'Emilia Romagna ha bisogno di nuova linfa, sia per quanto concerne i giocatori, sia per quanto riguarda gli allenatori. Pochissime squadre (in primis Reggiana e Kaos) hanno il settore giovanile completo, dai Primi Calci alla Juniores. Siamo ai primi posti in Italia per numero di prime squadre, mentre siamo penultimi per i settori giovanili, che faticano a sfornare grandi giocatori e mister". 
E' in quest'ottica che hai aderito al progetto della Young line, portandolo, diciamocelo, alla consacrazione?
"La Young Line dispone di uno staff di allenatori patentati e di preparatori atletici laureati e investe con convinzione sui giovani: sinonimo di cultura sportiva di livello superiore. Ho avuto modo di conoscere questa società grazie agli spazi forniti alla Federazione per far allenare la Rappresentativa Allievi regionale, ulteriore espressione dell'apertura verso il mondo dei giovani. Ritengo che la Young Line sia la realtà giusta per impostare il progetto di una vera e propria Accademia di formazione per giocatori e allenatori". 
Comunione di vedute e di intenti per un progetto ambizioso e lungimirante. Nella pratica, quale sarà il tuo ruolo, a partire dalla prossima stagione?
"Sarò coordinatore tecnico, col compito di dettare le linee guida per tutto le categorie, dagli Allievi alla prima squadra. La mia attenzione sarà rivolta soprattutto ad Allievi e Juniores, che allenerò, pur sedendo solo sulla panchina della Juniores.  Ho la fortuna di conoscere già i colleghi e, in particolare, Vanni Pedrini, per cui nutro una grande stima, sia come preparatore atletico che come allenatore. Obiettivo comune a tutte le categorie sarà far giocare i più piccoli fra i più grandi. I ragazzi, insomma, potranno giocare anche due partite in un week end e quattro o cinque in una settimana". 
Qual è il marchio 'Carobbi', garanzia della qualità di una squadra?
"Tutti i ragazzi sono squadra, dal primo all'ultimo secondo, in campo e in allenamento.  In settimana si suda e ci si allena: in partita si fa il possibile per essere superiori e si esce a testa alta, quale che sia il risultato. Voglio che i ragazzi crescano e amino questo sport. Così come voglio far amare questo sport ai miei collaboratori: ti dico solo che tutti i miei vice ora sono primi allenatori". 
Per quanto riguarda la Federazione, quale sarà il tuo incarico per l'anno a venire?
"Ho appena concluso il mio mandato di allenatore della Rappresentativa Allievi regionale: credo di aver svolto un grande lavoro, suscitando l'interesse per questa squadra. Abbiamo selezionato ber 250 ragazzi, ottenendo un riscontro crescente dalle società e dai giocatori, per i quali rappresenta motivo di orgoglio. L'anno scorso avevo scelto di non allenare nessun club, per dedicarmi completamente alla Rappresentativa. Per la prossima stagione, oltre all'impegno con la Young Line, seguirò una delle tre Rappresentative (Giovanissimi, Allievi, Juniores)".
Immagino che il doppio ruolo (club e Rappresentativa) stia suscitando polemiche.
"Purtroppo alcune persone mi stanno attaccando per questo, minacciando di non mandarmi più ragazzi in Rappresentativa. Io sono un professionista e agisco nel pieno rispetto delle regole: lo prova il fatto che la Federazione mi abbia affidato il doppio mandato. Prendiamo il Veneto, che ha il settore giovanile più grande in Italia: chi si occupa delle Rappresentativa come me è, allo stesso tempo, il responsabile dei giovani del club più importante in questo senso e porta in Rappresentativa 7-8 dei suoi ragazzi. Eppure non viene attaccato, così come il mio predecessore, Cerè. Se mi si accusa per antipa

tia (e si sa che chi vince non è simpatico), lo accetto, ma gradirei che le persone che mi accusano fossero più coerenti e facessero un esame di coscienza: io ho seguito le regole e loro, l'anno scorso? Questo non fa male solo a me, ma al nostro movimento. Noi dobbiamo diffondere il calcio a 5 fra i giovani, non ostacolarlo per questioni personali".
La tua collaborazione non può che onorare la Young Line, ma, dimmi, perché proprio la Young Line?
"Guarda, a parte le simpatie che posso nutrire per le persone, devo dire che la Young Line non è mai sopra le righe. Nell'anonimato, senza clamori, in pochi anni ha compiuto il miracolo di creare tutte le categorie".

A passi veloci, verso la meta. Con un grande esponente del calcio a 5, ora, al proprio fianco.

Stefania Avoni
Ufficio Stampa Young Line Calcio a 5

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