SFORZA ROSA: il Cs Campanella espugna Zolino


Poggio Pollino 1
Cs Campanella 2
CS CAMPANELLA
: Tampieri, Gelsumino, Cavina, Turricchia, Merlini, Daghia, Coralli, Maglio, Cava, Liverani, Sforza. All. Matera.
Reti Cs Campanella: 1 Daghia, 1 Liverani.
IMOLA - Zolino by night ospita il posticipo di lusso del campionato Csi Bologna femminile: tutte in ghingheri per il derby stracittadino tra le padrone di casa del Poggio Pollino e le ragazze del Cs Campanella. In premessa i motivi per strappare tre punti al campo avverso e portarseli al sicuro nel bar amico ci sono e sono più che validi: regalare una vittoria a capitan Gelsumino nel giorno del suo compleanno, donare serenità alle corde vocali di mister Matera, dare concretezza a tutto il lavoro visibile da chiunque, il lunedì, voglia passare da Campanella a dare un’occhiata. Regali per sé, niente per gli altri – il mister direbbe “Non è ancora Natale” -, almeno queste le intenzioni. Ma la partita non decolla e i buoni propositi rimangono in potenza. Il ‘rosso’ degli schemi è solo quello delle guancie arrossate dal freddo, la ‘bomba’ è solo quella che vien giù all’ennesimo urlaccio di Matera che proprio non capisce cosi tanta confusione e cosi poco mordente (nota bene: rilevante al riguardo l’assenza di Alessandra La Maina Mainetti, impagabile dispensatrice di grinta). Ma la palla è pur rotonda e non c’è spigolosa prestazione che smentisca tale assioma: serve il destro a rientrare di Daghia per sbloccare la situazione e per veder la palla rotolare polleggiata in porta. Pur in affanno e senza strafare, è vantaggio Cs. Di amministrare il vantaggio non se ne parla, le continue verticalizzazioni si infrangono sulla boa, colpevolmente abbandonata dai laterali che troppo spesso non seguono l’azione. L’arbitro non si decide a fischiare il riposo, Poggio Pollino decide allora che è arrivato il momento di pareggiare: a pochi secondi dal fischio Venturoli trova il tocco vincente e ci si accomoda in panchina col più classico dei “uno a uno palla al centro”, tutto da rifare. Secondo tempo non brilla per tecnica e gioco, ma di certo più illuminato è il carattere delle ragazze di Campanella. Cresce di intensità la prestazione di ‘Zamo’ Maglio che ci mette corsa e determinazione e solo per un soffio non trova il goal su angolo. E’ battaglia di nervi, assedio eppure sofferenza, labile limite tra voglia di vincere e paura di perdere. E ad un soffio cosi dai tre fischi che vorrebbero dire pareggio, bomber Liverani decide che è il momento di prendere la partita e renderla nostra. Ma soprattutto, decide di fare tutto da sola. Al posto giusto nel momento giusto: in area avversaria, quando c’è da controllare un pallone e di piatto appoggiarlo (pardon, insaccarlo) alle spalle del portiere; nella propria area, un attimo dopo, quando, tutt’uno con la linea di porta, salva al centimetro risultato e punti. Il tempo per soffrire si esaurisce di li a poco e la gioia di aver vinto dilaga nell’abbraccio alla numero 11 ed esplode nell’urlo finale di squadra: ‘per NOI’. E per il Capitano (auguri Stefy). E per chi, ritrovata, si è di nuovo seduta in panchina. E per le partite che verranno. E per i tifosi che non ci abbandonano e, anzi, ci coccolano con sublimi biscotti hand made (grazie Principe). Belle e cattive, brutti ma buoni: la sintesi di una quasi – perfetta serata di calcetto & biscotti.
Annalisa Sforza

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