SERIE A2: l'ex tecnico dell'Imola, Mario Neri, interviene sullo stato di salute del nostro calcio a 5


In una fase difficile per la nostra disciplina – così come per tutto lo sport e l’intero Paese – forse non guasta interrogarsi in merito alle possibilità di uscirne e con quali connotati.
I segnali di difficoltà sono innumerevoli – paralisi nel mercato dei trasferimenti, abbandoni, fusioni e domande di ripescaggio e altro ancora – ma nel contempo si propongono misure con l’intento di avviare un lento processo di inversione di tendenza, vedremo con quali effetti.
Sui temi appena sollevati abbiamo chiamato a pronunciarsi diversi esponenti a vario titolo della nostra disciplina: ecco l’intervento di Mario Neri, allenatore di primo livello.
E' evidente a tutti che la crisi profonda che attraversa l'economia italiana ha prodotto ripercussioni pesanti sulla nostra disciplina: prima o poi se ne uscirà, probabilmente, ma quale sarà il livello del nostro sport? se ne potrebbero addirittura ricavare effetti positivi? In pratica, siamo sicuri che a proposito di abbandoni, ripescaggi e fusioni debba soltanto parlarsi di eventi negativi per il nostro futsal?
"In questo momento, nella maggior parte del mondo la crisi é pesante e si sta facendo sentire, é innegabile che il nostro sport, oltretutto minore rispetto ad altri, subisca questa situazione; alla fine di questo periodo il livello sarà sicuramente più basso, quando vengono a mancare soldi all'interno degli sport si cerca sempre soluzioni poco credibili e si mira solo ed esclusivamente al risultato finale, la voglia di primeggiare sempre porta i presidenti o gli allenatori a fare valutazioni il più delle volte errate, pertanto mi aspetto di vedere nell'immediato futuro un imbruttimento del nostro sport".
Quanto alle fusioni, non c'é forse da cambiare l'atteggiamento culturale in proposito? Perché si fanno solo quando le cose vanno male, quindi per sopravvivere? Non sarebbe invece auspicabile parlare di unione di forze quando si può dar vita a progetti e Società più solide?
"Nella domanda ti sei già risposto, nella maggior parte dei casi le fusioni uniscono la fame e la sete (come si dice dalle mie parti ), pertanto le fusioni sono quasi tutte destinate a fallire; diverso sarebbe se i dirigenti (preventivamente formati da corsi della Divisione o FIGC) calcolassero bene i loro budget e le loro risorse umane e solo in seguito si prefiggono gli obbiettivi. Adesso invece succede il contrario, molte società sono monomandatarie, con un solo padre-padrone che gestisce tutto e quando questa persona si stufa il castello di carta cade".
Dalla prossima stagione cambiano le regole in tema di playoff, playout e promozioni, eliminando i confronti tra squadre di categorie diverse: si tratta di una novità positiva, a tuo parere?
"La regola é per me molto positiva, in questo modo i valori saranno paritari".
Per chiudere, la questione dei giocatori nati in Italia: come valuti le novità annunciate dalla Divisione calcio a 5? Primo segnale di inversione di rotta o non servirà a molto?
"E' positivo il voler valorizzare gli italiani nati sul territorio, si entra però in un campo un pò complesso e dico che fino a che non ci saranno vere e proprie scuole di calcio a 5 con istruttori preparati sarà solo un palliativo".
Mimmo Lacquaniti
Nella foto: Mario Neri (testo e foto tratti da www.domenicolacquaniti.it)

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