ASCOLTIAMO DON DOLINDO
Don Dolindo Ruotolo |
Quante volte, l’uomo moderno specialmente, contrappone
alla sapienza di Dio la propria stoltissima sapienza, e rinnegando il
soprannaturale nelle sue manifestazioni più dolci, è costretto a
riconoscerlo nelle sue manifestazioni severe! Quante volte la povera
sapienza umana, nell’orgoglio delle sue affermazioni, crede di
essere infallibile e si appoggia alle sue idee, quasi che essa fosse
arbitra della verità e della Provvidenza! Ma quando meno lo
sospetta, è smentita dal Signore, perché trova nel suo povero
bagaglio di stoltezze la coppa della verità che Dio stesso vi pone
per convincerla di menzogna. Noi lo vediamo di fatto: l’archeologia
ha trovato la coppa della verità divina fra i suoi ruderi, poiché
vi ha scoperto la conferma del racconto biblico; la geologia l’ha
trovata nei suoi fossili, la storia nei suoi monumenti; la filosofia
nelle sue stesse aberrazioni, testimonianza dell’umana stoltezza;
la fisiologia nei suoi esperimenti, testimonianza della mano di Dio
Creatore; l’astronomia nell’armonia degli astri, testimonianza
dell’eterna Sapienza. L’uomo in possesso del suo patrimonio
scientifico e artistico, si è allontanato dalla corte del Re divino,
sicuro ormai di aver vinto la sua battaglia.
Gesù Cristo, perorò
innanzi al trono di Dio la causa dell’uomo, e si offrì vittima
d’amore per salvarlo. La stessa innocenza, si caricò delle nostre
colpe e apparve come ladro, condannato ad esser crocifisso in mezzo a
due ladroni. La Vittima divina innocente costrinse la misericordia di
Dio a riabbracciare l’umanità e a rivelarle il mistero del suo
amore. Questi pallidi riflessi del futuro Redentore servono a
ricordarci che Egli ci ha salvati a prezzo del suo Sangue, e che noi
non dobbiamo rendere vana la sua opera ostinandoci nelle nostre
iniquità, o presumendo di essere innocenti quando non siamo che
poveri peccatori.
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