ASCOLTIAMO DON DOLINDO
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Don Dolindo Ruotolo |
In certe angustie mortali che ci travolgono,
il Signore vuol essere e mostrarsi unica nostra salvezza, ed allora
proprio permette che la malizia umana irrompa contro di noi ed abbia
per poco il sopravvento. Ma anche allora dobbiamo confidare in Dio e
solo in Dio, appellandoci alla sua misericordia per noi e per quelli
che ci avversano. Bisogna chiudere gli occhi e lasciare a Lui la cura
di risolvere certe situazioni tragiche e chiuse. Egli non delude mai
la nostra speranza e vince da trionfatore proprio quando i perversi
si avanzano con la sicurezza di avere vinto.
Dobbiamo rendergli in
questi oscuri momenti della vita una grande testimonianza di amore e
di fedeltà, credendo fermamente alla sua onnipotenza ed alla sua
bontà.
Sì, mio Dio, io confido in Te, sorgi, giudica tu la mia
causa che è causa tua, mostrami la tua potenza e liberami dai
perversi che mi giudicano per vendicarsi e per condannarmi.
Sorgi
nello splendore della tua luce, mostra che Tu solo sei il padrone
degli eventi e il padrone degli uomini; domina gli eventi e domina
gli uomini confondendo misericordiosamente il loro orgoglio e la loro
audacia, e dissolvendo tutti i loro progetti come si dissipa la
nebbia innanzi al sole.
Io confido in Te, io mi affido a Te. Anche
contro di me e contro l’opera tua si sono levati i vecchi che
giudicano per soddisfare le loro brame di vendetta, e il cui cuore è
stato pervertito dai loro pensieri.
Sono come un abbandonato,
senza sostegno, senza difesa, quasi come pagliuzza travolta
dall’uragano.
Sorgi, Signore, la mia speranza sei Tu, e per
amore del tuo Nome e della tua gloria mostra che Tu non permetti
oltre alla malignità degli uomini di gettare tenebre nella tua
Chiesa e di disonorarne la giustizia in azioni ingiuste e con maneggi
di menzogne.
Mostra che non è lecito al prepotente sopraffare
l’innocente ed al menzognero calpestare la verità; rivela la tua
luce, suscita il difensore della tua creatura, confondi i
macchinatori d’inganni, muta il loro cuore, convertili e fa loro
conoscere nel pianto del dolore le loro colpe perché le riparino,
perché si santifichino e si salvino. Così sia.
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