MOSTRA: alla Rocca di Dozza le opere di Gino Gamberini

Gino Gamberini

Partire da materia concreta e inerte, concepita per convogliare l’acqua piovana e darle nuova identità, cancellando ciò che è avvenuto nella sua vita precedente, prima che essa fosse fissata definitivamente nell'immobilità dell'opera d'arte. È questo il tema soggiacente della mostra che inaugurerà domenica 25 alle ore 18 nella Rocca di Dozza, dal titolo "Nuove Trame - Identità di vecchi pluviali"  dedicate alle opere dell’artista bolognese Gino Gamberini. La mostra ospiterà realizzazioni suggestive che vedono la trasformazione di materiale di recupero, in particolare vecchie grondaie, in sculture che evocano soggetti umani e animali, oggetti ed emozioni.
“Il desiderio insito in ognuno di noi di esprimere i propri sentimenti – spiega Gamberini -, ha nell'artista il privilegio di manifestarsi nell'opera compiuta, che è l'espressione del proprio stato d'animo; il comunicare in concreto la bellezza, l'amore, la felicità, il dolore, la tristezza”.
Presente anche una sezione importante dedicata alle opere realizzate tramite una tecnica pittorica unica: “Informale materica astratta” ospita infatti realizzazioni dove il polistirene, materiale alternativo alla classica tela, viene “aggredito” dalla fiamma per mano dell’artista che, seguendo la propria ispirazione, modifica la natura della materia, trasformandola in opere di stile e forza espressiva, esaltata dall'applicazione del colore.
La mostra, che si inserisce fra le attività collaterali della XXVII Biennale del Muro Dipinto di Dozza, sarà visitabile dal 25 agosto per tutta la durata della Biennale, fino al 15 settembre.

Curriculum Vitae di Gino Gamberini
Gino Gamberini ama definirsi “modenese di nascita ma bolognese nella vita e nel profondo dell’animo”: artista dalla personalità improntata alla fantasia, alla creatività, all’immaginazione spinta che si esprime nel segno ma anche nelle progettazioni più variate e ardite. Il suo percorso professionale si realizza presso la “Castelli”, azienda leader nel manufacturing e nel design. Intrapresa la libera professione, in qualità di designer, ottiene diversi riconoscimenti prestigiosi in Italia e all’estero. Successivamente comincia il periodo di arte pura: dalla scultura, valorizzando reperti industriali per poi dedicarsi alla trasformazione di vecchi pluviali in rame, alla pittura dove è caratterizzato da grande ricerca e sperimentazione. Fondamentale, nel suo percorso, è l’incontro con la prestigiosa Galleria Farini Concept Arte Contemporanea di Bologna, con la quale inizia una lunga collaborazione che prosegue ancora oggi.

Fondazione Dozza Città d'Arte
Ufficio Stampa - Orma Comunicazione
Alessandro Pantani

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