ATTUALITA': la risposta dell'Amministrazione a Castellari in tema rifiuti
Foto d'archivio |
"Il
consigliere PD Fabrizio Castellari non perde occasione per
strumentalizzare politicamente qualsiasi iniziativa dell'attuale
Amministrazione comunale dimenticando che il suo partito, nella
versione cittadina per non scomodare tematiche nazionali, ha fatto
del peggioramento nel tempo un autentico baluardo poi certificato
dall'esito del voto di un anno addietro. La precedente
amministrazione Manca ha avviato il progetto di cambiamento della
raccolta dei rifiuti nella nostra città ma non ha avuto la capacità
di terminarlo ed ha lasciato che il centro storico, con i suoi
capienti cassonetti “vecchi” per l’indifferenziato venissero
presi d’assalto, per oltre 2 anni, da coloro che non si sono voluti
adeguare alla legge che impone la raccolta differenziata come
obbligo. Mano a mano che la riorganizzazione del sistema è proceduta
nei Comuni limitrofi, ad Imola sono arrivati anche i rifiuti di
aziende e cittadini da tutto il circondario. I cassonetti del centro,
stracolmi di sacconi neri, dovevano essere svuotati 2 volte al giorno
per un totale di circa 2.500 tonnellate all’anno di rifiuto
indifferenziato in più di provenienza anche extracomunale che ha
gravato sulle tasche degli imolesi per un totale di quasi 300.000
euro all’anno, dei quali almeno la metà potevano essere
risparmiati a beneficio dei cittadini. Per
non parlare dei costi aggiuntivi che gravano sulle spalle degli
imolesi, per far raccogliere i rifiuti gettati fuori dai cassonetti e
per ripulire attorno ai cassonetti stessi, che l’anno scorso sono
stati pari a 151.000 euro. Purtroppo, chi abbandona i rifiuti fuori
dai cassonetti non si rende conto che con il suo comportamento fa
aumentare la Tari non solo per sé, ma anche per tutti gli altri
utenti virtuosi.
Questa
amministrazione con delibera n.15 del 28 gennaio scorso ha approvato
un progetto di riorganizzazione della raccolta dei rifiuti nel centro
storico basato sul principio, previsto nel programma elettorale del
M5S, del porta a porta. Come indicato nel progetto i costi di avvio
ammontano a 156.000 euro (e non 200.000), coperti in parte da un
incentivo del valore di 62.153 euro destinato da ATERSIR, l’Agenzia
Regionale, che ha riconosciuto la rispondenza del progetto ai
requisiti del piano regionale. In generale il piano economico
finanziario dei servizio di igiene ambientale relativo all’anno
2019 è inferiore di circa 140.000 euro rispetto quello del 2018,
tanto che nonostante la riorganizzazione del centro storico non si
sono avuti aumenti della TARI. E' poi sufficiente visionare qualche
scatto fotografico delle menzionate criticità per accorgersi che,
come spesso accade, lo scarso senso civico di alcuni danneggia la
sensibilità e l'attenzione di molti. La maggior parte della
cittadinanza, infatti, ha percepito con grande senso di
responsabilità l'importanza di differenziare la raccolta dei rifiuti
per tutelare l'ambiente nel quale viviamo tutti noi e che lasceremo
in eredità ai nostri figli. Cassonetti dell'organico dai quali
spuntano sacchi di indifferenziata o lattine di bibite sono un
cattivo esempio di applicazione di quelle che dovrebbero essere le
normali norme comportamentali della tematica. L’abbandono di sacchi
al di fuori dei contenitori non è colpa né del Comune né del
gestore ma di tutti coloro che privi di senso civico continuano a,
differenza della maggior parte dei cittadini, ad infischiarsene delle
regole, qualsiasi esse siano. Il gestore e gli uffici comunali sono
impegnati quotidianamente nel monitoraggio e nella soluzione di
eventuali problematiche mentre le Guardie Ambientali sono impegnate
nei controlli.
Come per
tutte le novità, occorre un tempo fisiologico per andare a pieno
regime così come la mentalità delle persone necessita, sovente, di
un lasso di tempo per modificare un automatismo consolidato nel
tempo. Da recenti analisi merceologiche svolte da Hera
sull'introduzione dei rifiuti nel cassonetto dell'indifferenziata è
risultato, infatti, che soltanto il 5% dei rifiuti era nel bidone
corretto mentre il restante 95% poteva essere differenziato ed
introdotto negli appositi contenitori. Incentivare una corretta
politica di smaltimento rifiuti dissuadendo i pochi civili incuranti
del proprio avvenire dovrebbe essere il più naturale dei compiti di
ognuno di noi, consiglieri comunali compresi. Scegliere di puntare su
sterili polemiche concentrandosi, per esempio, sulle tempistiche di
avvio della sperimentazione è un esercizio tanto banale quanto di
poca utilità alla comunità. L'intento è quello di favorire sempre
il miglioramento di una condizione in tutte le sue sfaccettature ed
anche in questo caso il consigliere Castellari generalizza senza
documentarsi dimenticando che esistono molti esempi virtuosi del
sistema Porta a Porta (vedi la vicina Carpi) che hanno conseguito
sensibili benefici a livello di impatto ambientale e nella
conseguente riduzione della tassazione tematica. Inoltre, ricordiamo
al consigliere Castellari che in Regione (a guida PD) esiste un
provvedimento che impegna le amministrazioni a raggiungere il 79% di
raccolta differenziata e quindi era necessario un intervento
finalizzato e mirato al raggiungimento di questo obiettivo".
L’Amministrazione
comunale
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