L'INTERVISTA: Maria Antonietta Ventre: "A Imola c'è un'eccellenza come l'Accademia Pianistica ma gli abitanti non si rendono conto dell'importanza"

Maria Antonietta Ventre
“Più che Mariele sono stata io ad avere rapporti con Imola. Conosco il maestro Franco Scala perché ho preso parte per tanto tempo al consiglio di amministrazione dell'Accademia Pianistica. La Curia aveva bisogno di una sala per i concerti. In questo luogo, dentro Palazzo Monsignani, c'era una collezione di tastiere unica al mondo passata poi a Bologna. Al momento dell'intitolazione presero in considerazone mia sorella”. Parola e musica, è proprio il caso di scriverlo, di Maria Antonietta Ventre, notaio in pensione ma soprattutto sorella maggiore di Mariele, che per tanti anni ha diretto il Piccolo coro dell'Antoniano.
“Imola possiede una meravigliosa sala e l'Accademia Pianistica famosa in tutto il mondo. Recentemente ho assistito a un concerto di una pianista che proviene proprio dalla realtà che ha come sede la Rocca Sforzesca. Gli imolesi non si rendono conto dell'importanza di questa eccellenza musicale”.
Maria Antonietta Ventre presiede la Fondazione che porta il nome di Mariele, nata il 18 maggio 1999, con l'obiettivo di promuovere e realizzare eventi, attività sociali, iniziative culturali, musicali e discografiche per tramandare il messaggio educativo della Ventre.
Maria Antonietta Ventre
“Lavoriamo con le scuole – continua Maria Antonietta – perché finalmente negli istituti sta entrando la musica. Grazie a Gisella Gaudenzi portiamo avanti un progetto sulle note di Mariele e poi abbiamo sottoscritto col Ministero degli Interni un protocollo d'intesa per il quale la musica è considerata uno strumento valido contro la dispersione scolastica”.

La sorella più grande di Mariele Ventre spiega: “Un nostro fiore all'occhiello è la rassegna di cori scolastici che si tiene in primavera. L'anno scorso erano presenti otto cori dall'Italia provenienti da Piacenza a Benevento, passando per Latina, Roma e Bologna. Tutti i bambini hanno diritto di cantare. Come alle scuole Carducci a Bologna in cui i bambini cantano il repertorio di Mariele”.
Fu Padre Berardo Rossi, figura cardine dell'Antoniano a chiedere a Mariele di dare una mano per il coro: “Il frate le chiese il favore di insegnare le canzoncine ai bambini per realizzare uno spettacolo inventato da Cino Tortorella, in arte Mago Zurlì”.
Incerta inizialmente, con timore reverenziale per Padre Berardo e col fatto che non si poteva perdere in cose che non fossero le audizioni, Mariele, a malincuore disse di sì per quella volta ma poi divenne l'insegnante per tutti loro.
“Mariele, che era pianista diplomata brillantemente al Conservatorio a Milano, era stata messa di fronte a bivi legati ai suoi amori per i bambini e per la musica. Scelse la carriera concertistica e quando entrò in contatto con l'Antoniano ci fu la svolta della sua vita”.

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