Nicolas Vacchi |
Sulla vicenda della registrazione di una bambina come figlia
di due donne a Imola, avvenuta ieri 12 ottobre 2018, lungi da noi entrare nel
merito delle vicende personali e delle storie delle singole persone,
consapevoli del dibattito che anima la materia nel nostro Paese, riteniamo
comunque doveroso aprire una riflessione su quanto avvenuto a Imola.
Primo. Cosa e perchè si è voluto spettacolarizzare? Se la
genitorialità fosse da spettacolarizzare, allora mamme e papà dovrebbero essere
tutti i giorni sui giornali. O forse è la omogenitorialità che si è voluta
spettacolarizzare? La sfida lanciata alla famiglia cosiddetta
"tradizionale", considerata da certi probabilmente obsoleta e
superata?
Secondo. Poi c’è il tema giuridico. Il sindaco Manuela
Sangiorgi ha forzato la norma, come sta avvenendo in molti altri Comuni
d’Italia. La prima cittadina si è assunta dunque la responsabilità di superare
norme di legge e sentenze della magistratura colmando presunti vuoti normativi
e giurisprudenziali: a che titolo? si tratta in ogni caso di funzioni che non
parrebbero rientrare tra le competenze dei sindaci e degli enti locali. Su tali
atti di registrazione, tra l’altro, si sta attendendo il parere dell’Avvocatura
dello Stato.
Terzo. Il tema dei diritti, e aggiungo io, dei doveri. Nel
nostro Paese non esistono diritti negati ai minori, i quali sono tutelati senza
distinzione alcuna, anche se concepiti fuori dal matrimonio, anche se in
presenza di solo genitore, anche se orfani, anche se apolidi e dunque privi di
cittadinanza. Esiste però un dovere generale nell’Ordinamento di interpretare le
norme nell’interesse superiore del minore.
Pertanto questi atti, varati in assenza di una chiara
normativa nazionale si traducono in mere strumentalizzazioni ideologiche,
perché non poggiano su norme nazionali chiare, razionali e univoche, ma
solamente su decisioni arbitrarie assunte eventualmente dal sindaco di turno.
Ho pertanto ritenuto opportuno depositare un Esposto al Prefetto di Bologna,
affinché esprima come rappresentante territoriale del Governo Italiano, un
parere univoco sulla vicenda, definendo se tali atti siano effettivamente
compatibili con la vigente normativa in materia, oppure se siano, più
verosimilmente, illegittimi.
Del tema da tempo si sta interessando l’Onorevole Galeazzo
Bignami che aveva già depositato presso il Ministero dell’Interno una
interrogazione su tali vicende. Oltre ad attendere il parere dell’Avvocatura
dello Stato, il Ministero chiarisce un sostanziale punto fermo e cioè che
“secondo il vigente ordinamento di stato civile, gli atti di nascita si formano
e si iscrivono nei relativi registri indicando, quali genitori, la madre
partoriente ed il padre biologico. Tale principio viene anche riaffermato con
riferimento all'annotazione nell'atto di nascita del riconoscimento di
filiazione che richiede, sempre, la preventiva verifica in capo al soggetto
dichiarante della condizione di paternità o di maternità”.
Prima vengono i veri interessi e il bene dei bambini: basta
con i capricci ideologici della politica.
NICOLAS VACCHI
Forza Italia Imola
Tel. 338.7323031
info@nicolasvacchi.it
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