SERIE C1: Imolese Calcio 1919, parola a Tiago Lunardi
Gianluca Matera e Tiago Lunardi |
Imola,
17 ottobre 2017 – A
cinque anni tocca la prima palla e, in un istante, viene stregato dal
calcio a 5. Il Brasile o, più precisamente, Sananduva, sono la sua
casa, ma, a ventidue anni, TIAGO LUNARDI, l''ice-man' (soprannome
attribuitogli dai vecchi compagni) innamorato del calcio a 5, prende
l'areo per Italia. Gioca in due squadre di Palermo, in B e A, quindi
a Bisceglie, dove milita prima in A2, poi, a seguito della
promozione, in A1. L'esperienza nel Napoli di A2 è l'ultima
prima del rientro in Brasile. Resta in Sudamerica per otto anni,
calcando l'ambito palco della Liga brasiliana. Nel 2016 il Catania di
A2 lo richiama, cittadino italiano, di nuovo nella sua seconda casa,
dove resterà un solo anno, fra la Sicilia e il Ciampino di A2.
Eppure il verdeoro è destinato a sfumare ancora nel tricolore
italiano, per virare verso i toni decisi del rosso e del blu: "Ho
accettato di trasferirmi a Imola perchè mi ha convinto il
progetto. L'Imolese è una società ben strutturata e in fermento,
con un centro tecnico invidiabile e una ferrea volontà di fare il
salto di categoria. Ho rifiutato altre proposte, perchè preferisco
sperimentare una C1 con ambizioni di crescita che giocare in un'A2
con mire di sola salvezza." Un viaggio di migliaia di km,
lasciando non solo la patria del calcio a 5, ma anche le categorie
nazionali: un'inversione di marcia che non scompone il veterano dei
campi da gioco. "In questi anni il livello del calcio a 5 in
italia - afferma Lunardi - si è alzato e sono comparsi i primi
settori giovanili, come quello dell'Imolese. Ho visto giocare i miei
nuovi compagni: sono giovani e ancora frenetici e impulsivi, ma
cercano di offrire un bel gioco, oltreché efficace. Se
l'esperienza manca, c'è, invece, la qualità per salire di
categoria. Io sarò uno di loro, mettendo a disposizione tutta
la mia esperienza." Tiago è riservato, padrone delle emozioni
al punto da sembrare 'freddo': un professionista che ha eletto
il suo sport a disciplina di vita: "Non parlo molto, ma faccio
il mio dovere. Sono un laterale che ama impostare il gioco,
piuttosto che saltare l'uomo. Difficilmente perdo la testa e vivo in
campo: finita la partita, si volta pagina e si lavora già per la
successiva." Quando il futsal è vocazione.
Stefania Avoni
Ufficio Stampa Imolese Calcio 1919
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