GIOVANILE: Imolese Calcio 1919, Lorenzo Vannini alla guida della Scuola Calcio
Lorenzo Vannini |
Imola,
8 settembre 2016 - La
serietà di un settore giovanile si evince da molteplici fattori: il
personale addetto, le strutture, i programmi educativi e la
completezza dell'offerta formativa. L'Imolese Calcio 1919,
nell'ottica di un innalzamento generale degli standard qualitativi,
affida lo sviluppo della propria Scuola Calcio ad un professionista
del settore, LORENZO VANNINI. Laureato in scienze motorie, insegnante
di ginnastica presso le scuole elementari, Vannini, 27 anni, vanta
un'esperienza quinquennale nella Scuola di Calcio a 11 dell'Imolese e
un anno di pratica come allenatore fra i bambini dell'Ozzanese:
"L'Imolese è una società di professionisti e quando ho
ricevuto dal dg Matera la proposta di diventare responsabile
dell'attività di base del calcio a 5 non ho esitato. La mia
esperienza personale nel calcio a 5 e il mio amore per questo sport
mi rendono ancora più coinvolto da quest'avventura. Questa settimana
apriremo le porte della Scuola Calcio, gratuitamente, ai bimbi fra i
4 e i 13 anni: tutti, nessuno escluso, potrà provare a giocare."
Un numero di iscritti in via di definizione e tre squadre da
coordinare: "Il primo gruppo sarà costituito dai piccoli in età
da scuola materna; il secondo gruppo, che allenerò personalmente,
sarà formato dai bimbi fino alla terza elementare; i più
grandicelli, fino all'età da Esordienti, sarà gestito da Enrico
Giorgi. Luca Pasquale collaborerà con noi e seguirà personalmente
gli allenamenti dei portieri Esordienti. Ogni squadra farà due
allenamenti a settimana, più le partite. L'attività di base è
propedeutica alla formazione sportiva del bambino, che nell'Imolese
potrà percorrere tutti gli step, fino ad arrivare ad una prima
squadra nella serie nazionale." La Scuola di Calcio a 5 lavorerà
a stretto contatto con quella di calcio a 11 dell'Imolese, favorita
dall'assenza di soste obbligate: "Il vantaggio del calcio a 5 è
quello di giocare al coperto, non essendo, dunque, soggetti alle
condizioni meteorologiche. La programmazione tecnica e coordinativa è
la medesima rispetto al calcio a 11: fanno differenza solo alcuni
gesti tecnici, peculiari delle due specialità." Insegnare ai
bambini: lavoro o vocazione? "Credo sia una vocazione. Coi
bambini è necessario mettere sempre in secondo piano i propri
obiettivi: sono loro ad essere al primo posto. Non esiste un metodo
unico, perché bisogna saper individuare e sviluppare le potenzialità
di ognuno di loro, rispettandone carattere ed emotività. I bambini
vanno ascoltati e capiti: solo così si può insegnare loro a
diventare grandi ed indipendenti. Lo sport è la prima vera sfida e
fare parte di una squadra significa affrontarla insieme agli altri.
Per un allenatore di Scuola Calcio non è il risultato agonistico che
conta: la vera gratificazione è vederli crescere, imparando alcuni
gesti tecnici e formandosi caratterialmente. Ma ricordiamoci,
soprattutto, che i piccoli devono scendere in campo per divertirsi,
perchè non c'è sport senza divertimento."
Stefania
Avoni
Ufficio
Stampa Imolese Calcio 1919
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