L'INTERVISTA: il direttore sportivo della Ma Group Mirko Angeli: "Alla fine del girone di andata ho realizzato che il nostro gruppo poteva combattere fino in fondo per tutti gli obiettivi disponibili"

Nella foto Mirko Angeli è in primo piano a destra insieme alla squadra in una delle trasferte
"Anche gli Angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e così cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto. Siamo Angeli con le rughe un po' feroci sugli zigomi forse un po' più stanchi ma più liberi, urgenti di un amore che raggiunge chi lo vuole respirare".
Prendiamo in prestito uno stralcio della canzone "Vita" cantata da Lucio Dalla e Gianni Morandi in cui spiccano gli angeli con la A maiuscola perché il nostro pensiero va all'omonimo Mirko, direttore sportivo della Ma Group, che magari si potrà riconoscere in queste parole che si possono leggere come una metafora della stagione comunque trionfale della formazione allenata da Vanni Pedrini. L'ex diesse laniero con scelte vincenti ha contribuito alla causa rossoblù così come ognuno dei tasselli del team del presidente Andrea Gubellini. Facciamo due chiacchiere con lui:

Al termine della stagione regolare fai un bilancio generale tra campionato e Coppa?
"Il bilancio generale fra campionato e coppa per quanto mi riguarda è più che positivo, considerando che l'obiettivo principale ad inizio stagione era la salvezza. Invece siamo arrivati secondi sia in Coppa Italia che in campionato. Qualche rammarico riguarda il pareggio subito a 16 secondi dalla fine con il Milano e il primo tempo a Vicenza contro la Menegatti Metalli".
Cosa ti aspetti dai playoff? Vi danno per favoriti...
"I play off sono gare a sé dove, a mio parere, conto molto l'approccio mentale alle partite da disputare, cercando quindi di ridurre al minimo gli errori. Mi rendo conto che partiamo come favoriti ma questo non vuol dire avere la vittoria in tasca, le partite vanno giocate ed affrontate tutte con la massima concentrazione e preparate con cura, come fa sempre il nostro staff tecnico".

Quando hai capito che si poteva lottare fino alla fine?
"Alla fine del girone di andata ho realizzato che il nostro gruppo poteva combattere fino in fondo per tutti gli obiettivi disponibili. L'unico neo è la rosa corta".
Quale è stato invece il momento più difficile?
"Psicologicamente la sconfitta in casa con la Came Dosson ed il pareggio con la Menegatti Metalli fuori casa".
Per te cosa ha significato questa avventura?
"Un importante crescita professionale, in una piazza blasonata che mi ha permesso di lavorare liberamente consentendomi di superare i miei limiti".
Come definiresti il gruppo della Ma Group?
"Questo team innanzitutto è una famiglia e come tale si supporta e si stimola ma, come ogni famiglia, sprona anche ogni suo membro a fare di più e meglio, riuscendo a sviluppare una crescita sia del singolo che del gruppo".
Vuoi aggiungere qualcosa?
"Vorrei ringraziare sentitamente la famiglia Gubellini che mi ha sempre lasciato libero di lavorare in assoluta tranquillità, inoltre tutto lo staff tecnico senza il cui supporto sarebbe stato impossibile svolgere il mio compito. Naturalmente ringrazio la squadra che si è messa a disposizione con umiltà, tratto che contraddistingue questo gruppo, fin dall'inizio non abbattendosi mai nemmeno nei momenti più difficili. Un abbraccio particolare al nostro capitano Igor Vignoli colonna portante del gruppo.
Un sincero ringraziamento a Mattia Grandi che nei momenti di sconforto ha saputo spronarmi".
E il pubblico?
"Ci ha sempre sostenuto ma lancio un appello per sabato 16 aprile alle 15,30 alla Cavina. Vorrei che la palestra fosse ancora più gremita rispetto al solito. Invito anche tutti gli addetti ai lavori di altre squadre imolesi e non solo a venire a godere di questo spettacolo".

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