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domenica 5 giugno 2022

CLIMA: la stazione metereologica Scarabelli si fa in tre

Da sx Gian Maria Ghetti, Fabrizio Castellari, Fausto Ravaldi e Pierangelo Raffini
La stazione meteorologica “Scarabelli” si fa in tre: nasce così la Rete Meteo “Scarabelli”. Alla struttura esistente, posta nell’omonimo istituto agrario e dotata dei più moderni sistemi per il monitoraggio dell’atmosfera e del suolo, infatti, nei giorni scorsi sono state affiancate due nuove stazioni di rilevamento meteo: una posizionata a Montecatone, all’altezza di 274 metri sul livello del mare, nel punto più alto del territorio comunale e l’altra a Sesto Imolese, a 10 metri sul livello del mare, in uno dei punti più bassi. In questo modo è stata realizzata ed è appena entrata in funzione una vera e propria piccola rete meteo che, integrata con l’osservatorio Scarabelli, posta a 74 m sul livello del mare, consente di fornire una sufficiente quantità di informazioni in tempo reale, orientate ad incrementare l’efficienza d’intervento.

Ricordiamo che da oltre cinquant’anni è in atto una proficua collaborazione fra l’I.T.A.C. “Scarabelli-


Ghini” ed il Comune d’Imola, per la fornitura di dati meteorologici rilevati ed elaborati dall’osservatorio dell’Istituto Scarabelli. Da un decennio, poi, viene annualmente formalizzata la “collaborazione per il servizio di emissione di previsioni meteorologiche in occasione di eventi atmosferici avversi” fra il prof. Fausto Ravaldi, ex docente dell’Istituto e componente del Consiglio Direttivo GEOL@B A.P.S. ed Area Blu S.p.A. Tale ruolo, che comporta un impegno costante di monitoraggio ed elaborazione dati, viene reso possibile dalla convenzione stipulata fra l’Istituto e Geol@b A.P.S., che delega il Prof. Ravaldi all’utilizzo ed alla cogestione dell’osservatorio Scarabelli.

Perché è nata la Rete meteo “Scarabelli” - L’esigenza di passare ad una vera e propria rete meteo nasce dal fatto che la stazione Scarabelli, posta a 74 m s.l.m., è dotata di moderni sistemi per il monitoraggio dell’atmosfera e del suolo ma, come tutte le centraline meteo, rileva i parametri del solo luogo sul quale insiste. Nell’ambito delle previsioni, da estendersi all’intero territorio comunale, sulle precipitazioni “neve/strato al suolo” e “gelate sui manti calpestabili”, l’andamento orografico dell’area e le termiche prodotte dall’isola di calore urbana ne rendono complessa e poco precisa l’attendibilità. Nel territorio del Comune di Imola, infatti, le quote oscillano da circa 250 m s.l.m. della località Montecatone e/o dell’insediamento abitativo di via Suore, ai 9-10 m s.l.m. della frazione Spazzate Sassatelli.


“Tale range di altitudine determina microclimi diversi fra loro, sia quando nei periodi invernali caratterizzati da scarsa ventilazione si genera il fenomeno dell’inversione termica, sia quando si verificano fenomeni nevosi o glaciformi soltanto in quote superiori a quelle del piano urbano – spiega Fausto Ravaldi, che aggiunge - negli oltre quarant’anni di monitoraggio si è verificato più volte che precipitazioni in forma liquida sul centro città, posto a circa 50 m s.l.m., possano essere nevose a 70 o 100 m di quota, con serie possibilità di stratificazione al suolo in distanze brevissime dal nucleo cittadino. In questi casi, l’efficienza del sistema spartineve e spargisale può essere rallentata da oggettive difficoltà derivanti da intempestive informazioni”.

Da qui la proposta da parte di Ravaldi di integrare la collaborazione in atto con l’installazione di due nuove stazioni di rilevamento meteo, collocate in aree private, e costruire una rete sempre più affidabile nel monitoraggio dell’atmosfera e del suolo, su tutto il territorio comunale.

Dotazione delle stazioni di rilevamento meteo e costi - Ciascuno dei tre punti di osservazione è dotato di 1 web cam, 1 sensore termometrico adiacente al suolo, 1 sensore termometrico posto a metri 2 da terra come da convenzione internazionale, 1 centralina di base e 1 pannello fotovoltaico per l’alimentazione elettrica. Inoltre, tutti e 3 i punti sono stati dotati di strumentazioni per monitorare anche il vento e le precipitazioni liquide, quali sensore di velocità e direzione del vento, pluviometro a basculante e sensore di bagnatura fogliare, che indica il tempo e la percentuale in cui la foglia di una pianta rimane bagnata: questi dati, elaborati da uno speciale software in via di completamento, forniscono la previsione di incubazione di eventuali malattie fungine, indicando quindi quando effettuare i trattamenti in modo mirato. In più, in questa occasione, la stazione meteorologica posta all’istituto ‘Scarabelli’ è stata dotata di sensori per rilevare l’umidità e la temperatura del suolo, a 20 e 40 centimetri di profondità, fornendo in questo modo precise indicazioni su quando è opportuno irrigare


il terreno, con ciò garantendo un forte risparmio idrico. A questo si aggiungono una struttura portante per sensori ed accessori, piccole opere edili per il plinto di ancoraggio al suolo ed il montaggio di una rete di recinzione a difesa da eventi avversi. A carico del Comune vi sono stati i costi per l’acquisto, l’installazione e la manutenzione delle due nuove stazioni, per investimento pari a 14.900 euro; ricordiamo che la collaborazione del prof. Fausto Ravaldi è del tutto volontaria, a titolo gratuito. Mentre a carico dell’Istituto “Scarabelli – Ghini” vi sono i costi relativi alla validazione dei dati forniti dalla propria centralina e la disponibilità del personale scolastico a vigilare sul funzionamento della stazione.

“La neonata Rete Meteo Scarabelli permette di monitorare, registrare e confrontare dati che fotografano, senza precedenti, il complesso panorama climatologico del territorio comunale. Approfondendo gli studi sulla vocazionalità dei luoghi, si acquisiscono elementi orientativi, verso specie e varietà adatte ai microclimi locali – spiegano il dirigente dell’Istituto ‘Scarabelli – Ghini”, Gian Maria Ghetti e l’osservatore meteo Fausto Ravaldi -. Questo è un risultato di squadra, Amministrazione comunale, Assessorato all’agricoltura, Fondazione Cassa dei Risparmio di Imola, Istituto Scarabelli-Ghini, Geolab A.P.S., ed i privati che hanno accettato le servitù delle installazioni fisse e pluriennali sulle loro pertinenze.

“Lo “Scarabelli” vanta una storia di più di 70 anni sul tema delle previsioni meteorologiche con la pubblicazione di un annuario molto dettagliato, è stato quindi naturale appoggiare la richiesta di finanziamento per l'allargamento della raccolta dati. L'innovazione è alla base dei risultati in questo campo come dimostra anche la recente installazione della stazione meteo europea a Bologna e questa evoluzione permetterà di raccogliere e mettere a disposizione, soprattutto per l'agricoltura, ulteriori dati così preziosi oggi soprattutto quando di parla di acqua, che è il nuovo "petrolio" per consentire al settore la continuità, la qualità della produzione e garantirne, in certi casi, la sopravvivenza. Inoltre fornirà informazioni utili anche alla gestione di una più efficace azione di intervento in caso di neve e altre avversità climatiche” spiegano l’assessore all’Agricoltura, Pierangelo Raffini e alla scuola, il vice sindaco Fabrizio Castellari, che aggiungono “la crescita della capacità di previsione meteo certa ed efficace è un presidio di sicurezza e di prevenzione per tutti gli attori del territorio che devono fare i conti con la meteorologia, a partire dalla gestione del traffico e della viabilità, oltre che uno strumento di presidio per tutto il sistema economico che ruota attorno all’agricoltura. E’ bello e significativo che questo nuovo strumento cresca legando il proprio nome ad una scuola ultracentenaria della città, il prestigioso istituto ‘Scarabelli’. Tutto questo non accade per caso, ma perché da sempre è nel dna di questo istituto come di gran parte del sistema scolastico imolese il dialogo sempre serrato e proficuo con il territorio. La scuola che dialoga con il territorio e viceversa sono una ricchezza e un valore aggiunto per tutti”.

Imola, 4 giugno 2022                                    CAPO UFFICIO STAMPA (Dott. Vinicio Dall’Ara)

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