Da venerdì scorso, Olivia, quasi due anni, ha
ufficialmente due genitori. La
Sindaca di Imola, Manuela Sangiorgi, ha firmato la
trascrizione sull’atto di nascita della bambina, del nome di Lidia a fianco di
quello di Elena, madre biologica. In questo modo anche Lidia (che si è unita ad
Elena nel gennaio 2017 in
Comune ed è di fatto mamma di Olivia da sempre), avrà gli stessi diritti e
doveri sulla piccola al pari di Elena. È un atto dovuto, nell'interesse del
benessere di Olivia.
Nelle polemiche infatti, si perde di vista il punto
fondamentale: il beneficio di questo atto è principalmente per la bambina, che
finalmente può avere per legge un genitore che di fatto lo è già. Ad Imola è la
prima volta ma a Bologna, come in tante altre città, ci sono già state altre
trascrizioni. Per questo non possiamo che essere felici di questo atto di
civiltà che risponde a diritti umani e civili basilari.
Gli attacchi e le strumentalizzazioni di natura bigotta e
oscurantista non ci fanno alcuna paura. Sono infatti parte di una cultura
maschilista e patriarcale che continueremo a combattere sempre. La vittoria di
Elena, Lidia e Olivia è infatti la vittoria di tutt* noi, il coronamento di una
parte fondamentale delle rivendicazioni del primo Pride Imolese di Rivolta
Gaya.
Crediamo che quanto ottenuto sia fondamentale soprattutto
perché apre un precedente a quella che dovrebbe essere la normalità. La lotta
femminista per i diritti LGBTQ è ancora lunga, forti sono gli attacchi da parte
dal governo Lega-M5S ai diritti umani, civili, sociali (in primis il Decreto
Salvini e il ddl Pillon). Per questo cercheremo di sostenere ogni battaglia che
porti al riconoscimento dell'autodeterminazione di tutte e tutti.
In linea con il movimento nazionale Non una di Meno
sosterremo uno stato di "agitazione permanente", supporteremo le
iniziative di Trama di terre e cercheremo di far capire anche a questa città
che siamo tutte arcobaleno!
Rivolta Gaya Imola
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