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lunedì 4 giugno 2018

SPORT, Lotta: il progetto di Andrea Minguzzi

Andrea Minguzzi con i bambini
Andrea Minguzzi lo aveva detto, era stato chiaro e determinato: dopo l’addio alla lotta agonistica dello scorso anno, con la ciliegina sulla carriera dell’ennesimo titolo di campione italiano assoluto nella categoria 98 chili, vinto a marzo ad Ostia, il suo futuro non avrebbe cessato di essere legato al mondo della lotta, sport amato e che gli ha dato la massima soddisfazione sportiva nell’oro delle Olimpiadi di Pechino2008.
“Il mio amore per la lotta non termina con la parola fine data alla mia carriera agonistica. Credo di avere ancora tanto da poter dare a questa disciplina di lunghissima tradizione che però oggi in Italia fatica ad appassionare sportivi e pubblico. E credo anche nell’importanza della lotta come disciplina sportiva completa che può contribuire allo sviluppo psico-fisico dell’individuo fin dai primi anni di vita. Per entrambe queste motivazioni mi piacerebbe occuparmi di insegnare e tramandare la lotta, portando ad Imola, la mia città, il progetto sportivo e sociale della Polizia di Stato che prevede la realizzazione di centri sportivi dove educare allo sport i giovani e tenerli così lontani dai guai. Io ho proposto un progetto per un centro sportivo dedicato alla lotta greco romana”.

Un progetto che deve stare ai tempi burocratici del corpo e della federazione, ma che personalmente ha iniziato con una serie di lezioni quale atleta delle Fiamme Oro, a cavallo fra aprile e maggio, presso la Fondazione Santa Caterina all’interno del servizio educativo dell’Oratorio che propone attività di doposcuola e centro estivo.

“In attesa di partire con il vero progetto, già attivo nel judo a Napoli e a Termini Imerese con i campioni Giuseppe Maddaloni e Salvatore Rinella, ho preso accordi con il corpo della Polizia di Stato e i vertici di Santa Caterina per alcune lezioni pomeridiane gratuite per i ragazzi che frequentano l’oratorio. Una maniera per promuovere tanto la lotta quanto il progetto in cui credo, quello di offrire un nobile sport per migliorare le possibilità di vita di tanti”.

A partecipare alle lezioni di Minguzzi sono stati una ventina di bambini e bambine tra i 6 e i 10 anni: “Come tutti i bambini alle prese con qualcosa di nuovo e pratico da sperimentare, si sono divertiti e si sono dimostrati curiosi, insomma, potremmo dire avviamento riuscito. Certo, quella di Imola non è una realtà difficile come quelle citate, ma anche qui oggi si può vedere come la crisi economica abbia colpito numerose famiglie, che non possono permettersi i costi di far seguire uno sport ai propri figli. Il mio obiettivo, con il progetto del gruppo Sportivo Fiamme Oro di cui faccio parte, è quello di rendere il mio sport, la lotta, alla portata di tutti, anche alla fasce di reddito più basse, e con un approccio professionale”.

L’atleta c’è, ora la parola passa alle Fiamme Oro. “Si tratterebbe di un progetto che in alcuna maniera urterebbe il lavoro delle vicine società esistenti a Imola e a Faenza, che è giusto che continuino a lavorare come fanno da anni. Il mio progetto sarebbe semplicemente un’opportunità in più per chi non può permettersi una disciplina sportiva con retta mensile e per la crescita della disciplina stessa”.

Ufficio Stampa Usil



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