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mercoledì 6 giugno 2018

SANITA': la posizione di Noi Imola sulla salassoterapia

La stampa locale ha dato notizia del nuovo modello organizzativo che riguarda la salassoterapia nel Centro Trasfusionale di Imola con alcune lamentele da parte degli utenti di questo servizio che dal 3 giugno non si dovranno più recare al Centro per fare l’emocromo e l’eventuale salasso ma saranno obbligati fare un percorso più lungo. L’Ausl motiva questa scelta “per garantire maggiore qualità, sicurezza e confort agli utenti” e anche per raggiungere “maggiore sostenibilità economica”. Tutte motivazioni sensate dal punto di vista della scelta aziendale.

La posizione del paziente.
Fino ad oggi il paziente che necessitava di eventuale salassoterapia andava nel giorno previsto al Centro Trasfusionale e, dopo avere fatto un emocromo con lo strumento contaglobuli in dotazione, il medico decideva se sottoporlo a salassoterapia o meno. Il tutto si svolgeva in una unica seduta.
Dal 3 giugno 2018 il paziente deve andare dal medico di famiglia -il quale non è stato informato dall’Ausl di questa novità- per farsi prescrivere 8 emocromo. Con la richiesta deve prenotare l’esame in un punto CUP. Il prelievo viene fatto al Centro prelievi dove il paziente deve prima attendere allo sportello 2 o 3 per la pratica amministrativa e poi attendere il prelievo vero e proprio. Se poi ha necessità di fare il salasso deve andare in un giorno successivo al Centro Trasfusionale per effettuarlo. Se non ne ha bisogno viene invece avvisato telefonicamente di non andare. Visto il nuovo percorso che deve compiere non si capisce dove si trovi il suddetto “maggior comfort” per il paziente.

La posizione della Ausl
Gestire un contaglobuli che costa 13 o 14 mila euro all’anno per un numero esiguo di pazienti (si parla di 4 o 5 emocromo al giorno} può non avere un senso da un punto di vista economico. La centralizzazione degli esami al Laboratorio unico metropolitano può dare maggiori garanzie di qualità anche se non si capisce la ragione nel caso specifico in cui si tratta di un semplice emocromo con una macchina che da tempo è stata utilizzata in maniera affidabile per gestire la salassoterapia. E’ evidente che la nuova organizzazione crea un disagio al paziente e un risparmio alla Azienda. Proponiamo di modificare il modello organizzativo in maniera che il paziente si rechi nuovamente al Centro Trasfusionale dove viene prelevato il sangue e la provetta sia inviata al Laboratorio Urgenze del nostro ospedale. La risposta per via telematica permetterà in breve tempo al medico di decidere sulla necessità di praticare o meno il salasso.
In questo modo si mantiene un servizio che non genera disagi al paziente e ha una maggiore sostenibilità economica per l’Azienda.


Associazione Noi Imola

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