Gianluca Matera e Velimir Andrejic |
Imola,
10 ottobre 2017 – Basta
pronunciare quel soprannome, 'Vezza', ed accostarlo ad 'Imolese
Calcio 1919' per intuire che la società di Lorenzo Spagnoli vuole
alla sua corte l'eccellenza del calcio a 5. Sintetizzare la carriera
di VELIMIR ANDREJIC, cominciata nella sua Serbia e
proseguita, nel '92, in Italia, equivale a parlare di professionismo
di alto livello. Giocatore della nazionale della ex
Iugoslavia, debutta in Italia nella Teraxitalia di serie A, per poi
entrare nella rosa del Prato, del Pisa e dell'Imola. In quest'ultima,
veste il doppio ruolo di allenatore-giocatore, portando la squadra
alla promozione in A2. Lasciati definitivamente i panni di giocatore,
allena il Prato prima di entrare nell'olimpo del calcio a 5: "La
mia esperienza nel Kaos è durata ben undici anni, sette dei
quali sulla panchina della prima squadra, come mister e come vice.
Intanto sono entrato a contatto col settore giovanile e, in
particolare, con l'Under 18 e l'Under 21, che ho allenato fino alla
scorsa stagione. Se mi guardo indietro, ritengo di essere stato molto
fortunato: ho sempre amato questo sport, che mi ha dato tanto, sia
nel bene che nel male. Nello sport servono equilibrio e
consapevolezza, perchè non sempre uno più uno fa due: ma, in fondo,
è proprio l'imprevedibilità a renderlo bello." La chiamata del
Dg Matera catapulta Vezza, docente a Coverciano per i corsi di
futsal, in un pianeta 'inesplorato': "Il progetto dell'Imolese
di insegnare il calcio a 5 ai giocatori di calcio a 11 è quasi
pionieristico ed è estremamente stimolante per me farne parte.
Riuscire a trasmettere ai ragazzi del calcio a 11 le nozioni di
futsal che servono a perfezionare la loro formazione è arduo: il
primo scoglio, per loro, sarà adattarsi a tempi e spazi di gioco
diversi, che li costringeranno a ragionare e muoversi più
velocemente. L'apprendimento sarà graduale ed io dovrò essere
attento ad adattare l'insegnamento alle loro esigenze, affinché il
calcio a 5 diventi uno strumento utile, non un'imposizione." Nel
'dream team' deputato allo sviluppo del progetto, il suo nome
affiancherà quello di Alberto Carobbi, suo mister per sette
anni, fra Bologna e Prato: "Lavorare con lui, con Bottacini e
col loro staff implicherà uno scambio continuo di idee e di
informazioni, che ci arricchirà tutti. Il mio compito sarà
occuparmi della parte agonistica e, in particolare, della categoria
Giovanissimi: la sfida sarà riuscire a disputare, con ragazzini del
calcio a 11 che allenerò solo per alcune ore alla settimana, un
campionato di calcio a 5." Una filosofia da metabolizzare,
quella di cui l'Imolese si fa portabandiera e che trova, in Vezza, un
fautore: "Calcio a 5 e calcio a 11 non sono nemici: sono
complementari. La società rossoblu, con Matera e Carobbi, ha gettato
le fondamenta di una casa di grande pregio: spero che il mio
contributo serva, col tempo, a renderla più solida e ad innalzarla."
Stefania Avoni
Ufficio Stampa Imolese Calcio 1919
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