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venerdì 19 settembre 2014

L'INTERVISTA: Massimiliano Zaccheroni: "Fare le cose in maniera corretta porta riconoscimenti importanti"

Massimiliano Zaccheroni
"Zac" per gli amici. A Imola è ha fatto da direttore sportivo nella stagione in cui in panca ha seduto Roberto Dall'Olio, entrambi poi esonerati dal presidente della Ma Group Andrea Gubellini. Facciamo due chiacchiere con lui.
Attualmente sei impegnato nel futsal?
"No, attualmente non sono nel mondo del futsal. Si tratta di una scelta dettata dal poco tempo a disposizione che ho per il lavoro che mi porta a viaggiare molto e quindi non potrei dare quell'impegno che vorrei e mi piacerebbe dare. Però sono rimasto in contatto con persone dell'ambiente ed è una bella cosa ricevere tanti attestati di stima, richieste di opinioni e pareri tecnici su giocatori. Fare le cose in maniera corretta nella vita come in tutte le cose, ti porta a riconoscimenti personali che sono più importanti di altre cose. Adesso aiuto una squadra di calcio con i dirigenti che sono un gruppo di amici e che essendo a Forlì posso gestirla in maniera diversa e soprattutto per puro divertimento e passatempo".
Come?
"La carriera da dirigente o diesse, se la vogliamo chiamare così (o vuoi anche quella da calciatore?), è cominciata nel Forlì Calcio a 5, inizialmente con il doppio ruolo di calciatore e diesse, poi una volta appese le scarpette al chiodo, abbiamo dato vita al "sogno" forlivese entrando nella serie cadetta e raggiungendo traguardi e soddisfazioni con giocatori nostrani e italiani. Poi una breve parentesi a Ravenna e poi a Imola come ben sai".
Ripercorri le tappe della tua carriera. L'esperienza che ti ha dato più soddisfazioni?
"Sono state tutte esperienze belle che mi hanno portato tante soddisfazioni, soprattutto personali, con vere amicizie tra i giocatori che tutt'ora mantengo. E' chiaro che, in primis, c'è il Forlì Calcio a 5, perché è una creatura che ho visto nascere, crescere e alla quale ho dato anni di passione profonda e che mi terrà sempre legato a quei colori. Come è successo poi nella breve parentesi di Ravenna dove ho intrecciato rapporti con persone che tutt'ora esistono e la stessa Imola dove ho conosciuto ragazzi eccezionali ai quali sono tutt'ora legato".
Quella invece deludente?
"Non c'è un'esperienza più deludente. Anzi, ogni percorso ti porta un arricchimento personale che va oltre ogni delusione o sconfitta. Nelle situazioni mi sono sempre comportato in maniera corretta cercando di fare sempre la cosa più giusta per il bene comune e posso tranquillamente dire che posso girare sempre a testa alta e i riscontri si vedono dai rapporti che ancora ho con tutti i giocatori e dirigenti che ho conosciuto".
Fai una panoramica sul futsal a Imola?
"La Ma Group ha operato in maniera molto meticolosa e precisa prendendo Vignoli che non ha bisogno di presentazioni: "un fuoriclasse", ha preso Drago che ha vinto la classifica cannonieri dello scorso anno, due italo che come Igor sono di un'altra categoria (Borges poi è stata una mia scommessa se ricordate) e con una truppa di giovani ottima (Barbieri e Grelle su tutti), la vedo come candidata numero 1 per vincere il campionato (occhio al Bubi Merano) e poi quest'anno è rientrato il grande Vanni Pedrini che è un altro valore aggiunto per Imola. L'altra società che conosco di Imola è lo Young Line che ha operato veramente bene sul mercato, grazie alla mano di Alberto Carobbi (che non ha bisogno di presentazioni), prendendo tutti i migliori giovani della zona, dando una programmazione certa e sicura come poi è tutto lo staff dirigenziale".

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